>Foro
di Liternum
L’antica Liternum fu
fondata dagli Osci: faceva
parte con Atella delle 12 città
osche confederate. Il nome della città
deriverebbe da linter, una
sorta di barca scavata in un tronco d’albero
che i pescatori usavano nella palude circostante:
ancora oggi questa imbarcazione
viene utilizzata e chiamata “lontro”.
Secondo Tito Livio i Romani
insediarono una prima colonia di 30 famiglie
e, successivamente, una seconda molto più
numerosa, nel luogo dove si estendono oggi le
frazioni di Licola e Lago
di Patria.
A prova di questi insediamenti, lungo la sponda
sinistra del Lago di Patria, in località
Arenaria di Patria, sul tracciato di un’antica
strada romana, sono stati rinvenuti undici sepolcri
disposti su un’estensione di 100 mq, per
cui si suppone che già prima dell’epoca
romana esistesse nell’area un pagus.
Altri scavi effettuati tra il 1932 ed
il 1937 hanno portato alla
luce i resto del Foro con la
Basilica, il Tempio
ed il Teatro, disposti in successione
sullo stesso lato di un ampio rettangolo. All’interno
del Foro è posta la cosiddetta tomba
di Scipione.
I resti riguardanti l’area del Foro
constano di un Capitolium (II
secolo a.C.) con alto podio ed una colonna ricomposta,
di un piccolo Teatro con scena e cavea discretamente
conservate, dei resti del basamento della Basilica
e del portico di contorno al Foro.Nonostante
le sue fortificazioni Liternum
fu espugnata nel V secolo dai
vandali Genserico: la popolazione
scampata al massacro si spostò verso
Giugliano. Una torre difensiva
fu edificata nei pressi del Lago di Patria,
in una zona paludosa che si divideva in due
rami terminanti rispettivamente nel mare e nel
lago: questa palude, detta literna palus, si
era formata alla foce del fiume Clanio,
che nel tratto finale si chiamave Liternus.
|